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Il panorama delle startup in Italia, il Sud cresce con la Campania e la Sicilia

E’ stato pubblicato il report sul primo trimestre del 2017, ad opera del Registro delle Imprese, per quel che riguarda le startup innovative nel nostro paese. Dai dati di evince che il Sud cresce, infatti la Campania si piazza dietro la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Lazio e il Veneto. Il 70,3% delle startup fornisce servizi e solo il 13,3% sono a prevalenza femminile.

Sono dati molto interessanti quelli tracciati da Registro delle Imprese, riguardo all’evoluzione delle startup innovative in Italia nel primo trimestre del 2017. Dati che ci offrono numeri e spunti molto interessanti su un fenomeno che, nonostante una incidenza dello 0,43% su 1,6 milioni di imprese attive in Italia, si può dire in crescita. Le startup innovative, ai sensi del  decreto-legge 179/2012 (lo Startup Act italiano), in Italia complessivamente sono 6.880 con un crescita del 2% rispetto a dicembre 2016, pari a 135 nuove startup.

Guardando ai settori di riferimento delle startup, più di 7 su 10, il 70,3%, opera nel settore dei servizi, in particolare produzione software e consulenza informatica, 30,29%; attività di “ricerca e sviluppo”, 14,23%; attività dei servizi d’informazione, 8,53%. Il 19,67% opera nei settori dell’industria, su tutti: fabbricazione di macchinari, 3,65%; fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,53%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,06%. E poi, il 4,22% opera nel commercio.

startup italia trimestre 2017 franzrusso.it

Per quanto riguarda la “composizione sociale”, è interessante osservare che  le startup innovative con una prevalenza femminile sono 918, ossia il 13,3% del totale, contro un’incidenza del 16,9% se si considera l’universo delle società di capitali. Le startup innovative in cui almeno una donna è presente nella compagine sociale sono 2.959, ossia il 43% del totale, dato inferiore a quello registrato dal complesso delle società di capitali che è del 49,6%). Sotto questo aspetto c’è quindi molto da lavorare.

Le startup “under 35” in Italia sono 1.406, cioè il 20,4% del totale, una quota che risulta essere più di tre volte superiore rispetto a quella rilevata tra tutte le società di capitali, che è del 6,4%. Le startup innovative in cui almeno un giovane è presente nella compagine sociale sono 2.454, il 35,7% del totale, contro un’incidenza del 12,6% se si considera la totalità delle società di capitali italiane. Sono poi il 2,7% le startup innovative in Italia con una presenza straniera, cioè 189.

E ora veniamo ai dati che riguardano la distribuzione geografica delle startup innovative italiane, uno degli aspetti più interessanti del report, con il Sud del paese che cresce grazie ai dati che fanno registrare, in particolare, la Campania e la Sicilia. La Lombardia si conferma la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative, sono 1.596, pari al 23,2% del totale nazionale. A seguire l’Emilia-Romagna con 764 (11,1%), il Lazio con 655 (9,5%), il Veneto con 600 (8,7%) e la Campania, prima regione del Sud con 471 (6,85%). Poi c’è il Piemonte con 375 startup, il 5,45%, e la Sicilia, che ci conferma la seconda regione del Sud Italia, con 334 startup, il 4,85%. A conferma della crescita del Sud va registrata anche la posizione della Puglia, tra le prime dieci in Italia, con 254 startup, il 3,69%.

Il #Sud Cresce e Accelera con le #Startup#Campania, #Sicilia e #Puglia Accelerano 🚀🚀🚀Report Primo Trimestre 2017http://startup.registroimprese.it/report/1_trimestre_2017.pdf

Gepostet von Antonio Prigiobbo am Donnerstag, 13. April 2017

In coda alla classifica figurano la Basilicata con 47, il Molise con 33 e la Valle d’Aosta con 14 startup innovative.

La regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali è il Trentino-Alto Adige (1,15%). Seguono le Marche con 0,83%, il Friuli Venezia-Giulia con 0,69%, l’Emilia-Romagna con 0,68% e la Valle d’Aosta con 0,66%. Lazio e Campania, nella top-5 per numero assoluto di startup, sono invece in coda a questa classifica (rispettivamente 0,24% e 0,29%).

Milano è la provincia in cui è insediato il numero più elevato di startup innovative: a fine marzo 2017 tale numero si assesta a 1.104 (16% del totale nazionale). Seguono Roma con 562 (8,2%), Torino con 260 (3, 8%), e Napoli con 230 (3,3%). Tutte le altre province che figurano tra le prime dieci, nell’ordine Bologna, Padova, Trento, Modena, Bari e Firenze, superano abbondantemente le 100 unità. Trento poi figura al primo posto con 155 startup ogni 10 mila società di capitali, in rapporto al numero di società di capitali attive nella provincia; a seguire Trieste con 139, Ascoli Piceno con 120, Ancona con 110, Rimini con 94.

In termini di occupazione, a fine dicembre 2016 sono 2.669 startup innovative con almeno un dipendente pari al 39,6% del totale, un dato in diminuzione rispetto a quello registrato a fine settembre (42,4%).

Il report continua poi ad elencare anche dati in termini finanziari e comunque potete consultarlo e scaricarlo da questo link.

C’è anche da riportare la notizia che il MISE, Ministero per lo Sviluppo Economico, finanzia con 95 milioni di euro il progetto Smart&Start Italia, dedicato proprio alle startup innovative. Le domande vanno presentate sul sito del progetto che trovate a questo link.

Mentre, apre il 10 maggio 2017 il bando Por Fesr 2014-2020 (asse 3) che mette a disposizione 4,5 milioni di euro per sostenere le start up innovative dell’Emilia Romagna. Le risorse sono destinate ai progetti delle giovani imprese che operano nei principali settori della regione (agroalimentare, edilizia e costruzioni, meccatronica e motoristica, industria della salute e del benessere, industrie culturali e creative, innovazione nei servizi) e andranno a finanziare le spese per macchinari, attrezzature, brevetti, consulenze, spese promozionali e di costituzione (quest’ultima solo per la tipologia A). Tutte le altre informazioni le trovate a questo link, emiliaromagnastartup.it.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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