Beni Stabili ha chiuso il primo semestre con ricavi netti da locazione pari a 85,4 milioni
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In crescita del 4,2% rispetto al periodo di confronto. In calo del 13,6% a 107,9 milioni invece l’Ebit, che risente di costi operativi più che raddoppiati, ma influenzati da poste non ricorrenti. L’utile netto del periodo si attesta a 40,7 milioni (-68,9%), scontando il cambio di segno da positivo a negativo della gestione finanziaria. L’indebitamento finanziario netto scende a 2.195,6 milioni.

Beni Stabili ha presentato i conti del primo semestre 2016, che evidenziano ricavi totali del Gruppo pari a 87,9 milioni, in progresso del 5,7% rispetto al pari periodo 2015. Nello specifico, i ricavi netti di locazione sono cresciuti del 4,2% a 85,6 milioni a seguito dell’aumento degli affitti lordi e della contestuale riduzione dei costi relativi ai servizi di gestione tecnica e amministrativa degli immobili, a seguito del consolidamento della partecipata Revalo. Inoltre, i ricavi per servizi sono ammontati a 2,3 milioni (nulli nel primo semestre 2016).

I costi operativi risultano più che raddoppiati a 19,3 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016 a causa soprattutto della crescita dei costi generali a 13,3 milioni (5 milioni nel primo semestre 2016) a seguito della contabilizzazione di quelli relativi alla finalizzazione dell’accordo per la cessione a Crédit Agricole ed Edf Invest del 40% della Sicaf in cui è confluito il portafoglio Telecom, a cui si sono aggiunti quelli connessi al consolidamento di Revalo. Inoltre, a seguito di quest’ultima operazione, i costi per il personale sono passati dai 3,9 milioni del periodo gennaio-giugno 2016 a 5,9 milioni.

Suddette dinamiche si riflettono in una contrazione dell’Ebit del 13,6% a 107,9 milioni, nonostante il contributo positivo di 42,7 milioni (+54,3 milioni nei primi sei mesi del 2016) derivante dalla valutazione da parte di consulenti esterni del patrimonio immobiliare.

Il saldo della gestione finanziaria netta inverte il segno passando dai +13,6 milioni del primo semestre 2016 al deficit di 64,6 milioni dello stesso periodo del 2017. Tale andamento è dovuto soprattutto alla variazione negativa per 73,1 milioni nel fair value delle opzioni di conversione dei prestiti obbligazionari convertibili, nonché a costi per 17,1 milioni legati alla chiusura anticipata del bond convertibile con scadenza 2019.

Tutto ciò si traduce in un utile netto di 40,7 milioni, in contrazione del 68,9% rispetto al periodo di confronto.

Si segnala che il risultato netto di competenza del gruppo, escludendo le poste non ricorrenti, si esprime in 55,7 milioni rispetto ai 51,3 milioni del pari periodo 2016 (+8,4%).

Dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si attesta a 2.195,6 milioni, in diminuzione di 34,6 milioni rispetto al dato a fine 2016.

Il Nav al 30 giugno 2017 è pari a 1.887,7 milioni, in calo rispetto ai 1.924,3 milioni di fine anno 2016. Il loan to value consolidato è pari al 47,2% rispetto al 51,6% al 31 dicembre 2016.

Il valore di mercato del portafoglio immobiliare si attesta a 4.304 milioni, in crescita dell’1,1% rispetto a fine dicembre 2016. Il valore di bilancio dello stesso è pari a 4.297,5 milioni (+5% rispetto al 31 dicembre 2016).

Il tasso di occupazione del portafoglio complessivo (escludendo le attività in sviluppo) è diminuito al 94,8% dal 95,5% di dicembre 2016, e la scadenza media dei contratti di locazione risulta pari a 7,2 anni, rispetto agli 8,3 anni di fine 2016, dinamiche legate principalmente alla vendita del 40% del portafoglio Telecom Italia che era interamente occupato.

Si ricorda che nel periodo Beni Stabili ha formalizzato 20 nuovi contratti per 5.100 mq con un canone di 1,5 milioni annui, oltre a 12 rinnovi su 31.900 mq per 9,6 milioni di affitti annui.

Per l’anno in corso il Gruppo stima di raggiungere un risultato ricorrente di 0,042 euro per azione (+5% rispetto alle indicazioni precedenti).

Si segnala, infine, che l’agenzia Standard & Poor ha attribuito un rating a lungo termine ‘BBB-‘ con outlook stabile.

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